Point of parity / Point of difference

Quando il rosso non ti fa sentire unico

Partire con un’idea senza aver fatto un’analisi significa ricevere brutte sorprese.
Ecco cosa scrive un cliente:

“Ho appena sviluppato un sito con una web agency.
Sono stato contento per la velocità con cui hanno realizzato il mio sito. Semplice ma di effetto.
Animazioni, foto, design pulito e mi sembrava di essere originale.
Così appena pubblicato sono andato a vedere la concorrenza.
Era bene che non lo facessi…sono rimasto deluso ho buttato via risorse e tempo.”

La tecnica dei POP (Points of Parity) e POD (Points of Difference) ci aiuta a dare valore all’offerta per competere ed essere più originali.

 1. Analisi POP

Si incomincia analizzando i Points of Parity, cioè tutto ciò che dobbiamo avere per allinearci al mercato.

La mia concorrenza utilizza funzionalità o servizi particolari?
Anche io dovrò raggiungere questo standard per rimanere al passo. Rappresentano il bagaglio minimo che devo avere per non partire con il freno a mano.

2. Analisi POD

Una volta trovati gli standard vanno scelti i nostri POD (Points of Difference).
Ma da dove incominciare?
E’ importante rifarsi alla teoria della Coda Lunga di Chris Anderson per trarne spunto.
Il CEO della 3D Robotics afferma che la specificità e l’originalità sono alla porta di tutti e non sono neppure da difficili da trovare.

Ma che cosa ci rende speciali?
Noi stessi! Il nostro approccio al mercato, la nostra storia ed i nostri valori. E lo storytelling diventa allora una tecnica indispensabile per comunicare bene.

Ecco che questa fase di analisi è un’attività che deve essere svolta con attenzione. Infatti permette di creare valore senza incominciare dal prezzo.
 

Quando il rosso non ti fa sentire unico ultima modifica: 2016-07-20T15:47:02+00:00 da teotrave
Quando il rosso non ti fa sentire unico ultima modifica: 2016-07-20T15:47:02+00:00 da teotrave

Desideri approfondire la tematica in azienda?

Lascia un commento